METANO (E GPL) SELF-SERVICE
Presto anche in Italia si potrà fare rifornimento in modalità “self-service”
Dopo l’OK dell’Europa, i Ministri dell’Interno e dello Sviluppo Economico hanno dato via libera al decreto legge.
Così come avviene già in Francia da diversi anni, anche in Italia potremo finalmente usufruire della modalità “self” per fare il rifornimento di Metano.
Abbiamo però purtroppo un “tuttavia”.
Il procedimento di attuazione si sta molto rallentando in quanto la legge prevede degli step per l’attuazione del decreto abbastanza “farraginosi”.
Vediamo in primo luogo cosa manca affinché i distributori self service 24/7 per il Metano siano avviati.
PROCEDIMENTO PER AVERE L’ABILITAZIONE A FARE RIFORNIMENTO IN AUTONOMIA
La norma approvata dal Governo introduce la creazione di un archivio di utenti online, ospitati su una piattaforma non ancora identificata e sulla quale si potrà seguire un vero e proprio corso per imparare tutte le procedure del rifornimento e il comportamento da adottare in caso di pericolo.
Al termine del corso (che può anche essere svolto a cura di un gestore di impianto negli orari di apertura) l’utente dovrà dichiarare di essere stato adeguatamente istruito assumendosi tutte le responsabilità sulle modalità di erogazione del gas. Non è però del tutto chiaro come farà l’eventuale colonnina self-service a riconoscere gli automobilisti registrati sul data base.
DOTAZIONI DELLE COLONNE DI RIFORNIMENTO
Altri ritardi alla piena operatività potrebbero insorgere a causa della necessità di adeguare gli impianti. Il decreto, infatti, prevede che le colonnine siano dotate di sistemi di videosorveglianza specifici e di un pulsante d’emergenza, ad adeguata distanza dall’apparecchio e collocato in modo tale da permettere la sorveglianza della colonnina stessa, in grado di interrompere immediatamente l’erogazione in caso di problemi. Dovrà inoltre essere garantita assistenza telefonica 24 ore su 24.
E PER IL GPL?
Esiste già dal novembre 2016 una norma (UNI 11647) che stabilisce le disposizioni di sicurezza e i dettagli tecnici necessari al rifornimento autonomo.
Tuttavia in Italia non abbiamo stazione di servizio abilitate al rifornimento self-service.
Il motivo è abbastanza complesso, un po’ come spiegato prima per il caso del metano.
Infatti, a differenza della Francia, dove il rifornimento può essere fatto in totale autonomia e senza necessità particolari, la normativa che regola questa opportunità nel nostro paese è piuttosto articolata.
- proprietari di auto a GPL dovrebbero essere muniti di un tesserino che li identifichi e dovrebbero dotarsi di una scheda che contiene i dati anagrafici e la targa del veicolo, elementi necessari a far dialogare l’auto e la stazione di servizio;
- i titolari delle stazioni di servizio dovrebbero consegnare un dispositivo a radiofrequenza agli automobilisti e istruirli su come usare il bocchettone).
Questo perché ci deve essere la massima tracciabilità tra il proprietario (e il veicolo) che si è rifornito e l’erogazione del servizio, in quanto, questo sistema è stato identificato per consentire il rifornimento solo ai veicoli autorizzati e per impedire iniziative pericolose nel corso del rifornimento.
Tutto questo rende il tutto troppo complesso e poco pratico.
Insomma, seppur le linee guida siano state approvate, la strada per iniziare il rifornimento “self” potrebbe non essere immediata
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