ARIA CONDIZIONATA: QUANTO COSTA LA NOSTRA SALUTE?
|Dal 2018 i rincari del costo dei gas per la ricarica dell’aria condizionata incideranno sui nostri portafogli, ma porteranno importanti benefici
Ci preme affrontare un argomento davvero molto serio che riguarda la salute di tutti noi.
Quest’anno scopriremo una news davvero amara quando dovremo recarci a ricaricare l’aria condizionata della nostra macchina.
Abituati a spendere cifre relativamente basse che potevano variare dai 20 ai 40 Euro, oggi troveremo sui listini prezzi pari a circa 120 Euro.
3 volte tanto.
NOTA BENE: non è responsabilità dei meccanici e centri auto a cui ci riferiamo.
Continua a leggere per capire bene.
Poiché l’alternativa di circolare con la calura estiva, immersi tra i gas delle auto che ci circondano e la polvere che si accumula su cruscotti e sedili non ci piacerà affatto, apriremo il portafoglio per vivere ancora gli spostamenti al fresco e un po’ più tutelati dallo smog urbano.
Ma com’è possibile che in un solo anno dal 2017 al 2018 ci sia questo importante sovrapprezzo?
Partiamo da un primo rilevante dato statistico: la nostra “verde” Pianura Padana è la regione più inquinata di Europa.
Piemonte e Lombardia insieme raggiungono i livelli di inquinamento atmosferico più alti dell’intero continente!
Non ci occupiamo di medicina e scienza e dunque non è questa la sede in cui dilungarsi con l’elenco delle conseguenze, ma vi lasciamo un solo dato drammatico: è stato stimato che in Italia a causa dell’inquinamento atmosferico vi siano 91.000 morti premature ogni anno.
Le cause sono numerose e quindi si tratta di un complicato “concorso di colpa”.
In questo articolo ne prenderemo di mira una soltanto: i gas refrigeranti che utilizziamo per l’aria condizionata della nostra auto.
I GAS REFRIGERANTI INQUINANO?
Si, anche i gas che utilizziamo per la nostra aria condizionata inquinano.
Nell’arco degli ultimi anni gli Stati si sono confrontati molto su questa materia e hanno dato origine ad una serie di Accordi Internazionali per migliorare le condizioni di Salute delle popolazioni e quindi dell’Ambiente.
Questi accordi hanno progressivamente indotto Imprese e Cittadini a dismettere l’utilizzo (acquisto e vendita) di particolari gas impiegati in favore dell’utilizzo di altri gas che dovrebbero essere meno inquinanti.
In particolare, la “vecchia” aria condizionata sfruttava gas HFC (refrigeranti fluorurati) che agivano in modo consistente nella generazione del Buco nell’Ozono e dell’Effetto Serra.
La spiegazione scientifica è questa: una volta immessi in atmosfera la composizione di fluoro e cloro di questi “vecchi” gas rimane stabile ed invariata anche per decine di anni.
Quando questi gas raggiungono la stratosfera, il cloro che contengono reagisce con l’ozono provocando la diminuzione di quest’ultimo.
Si origina, o meglio, aumenta in questo modo il “buco” (buco dell’ozono) e diminuisce la capacità dell’atmosfera di filtrare in modo significativo i pericolosissimi raggi ultravioletti emessi dalle radiazioni solari.
A causa dei quali si sviluppano pericolose malattie.
Ma non finisce qui.
Siccome questi gas rimangono stabili nel tempo, accumulandosi incrementano lo strato che provoca l’effetto serra e quindi il surriscaldamento terrestre (più tutta un’altra serie di conseguenze negative).
DOVE SONO LE BUONE NOTIZIE?
Arriviamo ad un punto un po’ più luminoso.
Attraverso questi Accordi sul Clima verrà vietato l’utilizzo dei gas HFC che incidono così fortemente sull’Ambiente, con una progressione temporale.
L’Unione Europea attraverso il Regolamento (UE) 517/14 della Commissione Europea ha introdotto per gli Stati membri i seguenti vincoli: dal 2022 del tutto vietati per usi commerciali, dal 2025 per usi domestici.
Gioveremo di questi miglioramenti progressivamente nel tempo.
Anche perché i danni causati da decenni di sfruttamento di queste miscele perdureranno a lungo.
E QUINDI GLI AUMENTI DEI PREZZI A COSA SONO DOVUTI?
Il risvolto è che gli impianti ad aria condizionata che utilizziamo sfruttano le miscele HFC.
La disponibilità su mercato di questi “vecchi” gas HFC sarà sempre più limitata e scarsa.
Questo è dovuto al fatto che i produttori sono pochi e gradualmente si stanno riconvertendo per recepire le nuove leggi sul clima.
Quindi, poiché la domanda attuale dei gas HFC è ancora molto sostenuta e dall’altra parte troviamo un’offerta sempre più limitata, per le leggi dell’Economia si arriva ad un incremento dei prezzi.
Il 2018 è l’anno chiave nel quale si sta verificando questo nuovo bilanciamento tra domanda e offerta.
Ecco perché proprio da quest’anno saremo soggetti a questo improvviso ma importante aumento dei prezzi per la ricarica dell’aria condizionata.
UNA GENERAZIONE A CONFRONTO CON SFIDE ENORMI
Questo “grande” tema ci fa comprendere quanto le nostre “piccole” quotidiane azioni siano rilevanti per il futuro di tutti.
Oggi pagheremo di più il nostro refrigerio in auto.
La speranza di domani è quella di aumentare la nostra qualità di vita, la quale “non ha prezzo”.