Perché il diesel costa più della benzina?
|La crisi energetica innescata dall’aumento dei prezzi delle materie prime sta provocando aumenti ovunque. L’ultima stangata arriva dal sorpasso del prezzo del gasolio sulla benzina. Perché questo? Vediamo:
- Cosa sta succedendo ai prezzi dei carburanti e cosa dicono le associazioni dei consumatori
- Da cosa dipende? La parola agli esperti
- Cosa dicono le autorità dell’energia?
- Cosa dobbiamo attenderci nei prossimi mesi?
Cosa succede ai prezzi e cosa dicono le associazioni dei consumatori?
L’Unione Nazionale Consumatori parla di “una speculazione bella e buona sul rientro dalle ferie degli italiani”. Fortunatamente un nuovo decreto del Governo ha prorogato fino al 5 ottobre il taglio delle accise, (scaduto il 15 settembre), che riduce di 30 centesimi di euro il costo al litro di benzina, diesel, gpl e metano.
Il prezzo della benzina nella settimana dal 22 al 28 agosto è salito a 1,76 euro (+0,70%) mentre il prezzo del gasolio è salito sopra 1,80 euro (+3,69% rispetto alla settimana precedente). Il Diesel, a differenza della benzina che viene utilizzata soprattutto per le autovetture private, ha molte applicazioni: carburante per tir, cargo, mezzi di trasporto pubblici, fabbriche e generatori di energia. In Italia le accise sono inferiori a quelle sulla benzina perché il gasolio è tradizionalmente più utilizzato per usi professionali.
Perché i prezzi stanno aumentando così tanto?
Il motivo andrebbe ricercato nella crisi energetica che era già in atto prima della guerra tra Russia e Ucraina. Gli aumenti erano infatti iniziati per la minore disponibilità di gasolio a livello globale. Questo è stato causato dalla riduzione delle forniture dal Medio Oriente e dalla Russia e da un problema nell’ambito della raffinazione. La capacità di raffinazione in Europa si è ridotta negli ultimi anni per la chiusura di impianti nel Continente e negli Stati Uniti.
L’Europa ha una forte dipendenza dal gasolio russo. Poiché a livello globale l’offerta è poca i prezzi hanno subito un forte aumento. E il trend rimarrà questo fino a quando le forniture non torneranno a valori abbastanza alti da soddisfare la richiesta. Perciò la guerra in Ucraina è un’evoluzione di una tendenza già iniziata prima dell’invasione russa. E infatti lo stop alle importazioni via mare del petrolio russo, secondo molti analisti, a partire dal 2023 potrebbe provocare un ulteriore allargamento della differenza di prezzo tra gasolio e benzina.
L’Unione Italiana Consumatori fa i conti in tasca
Il presidente dell’UNC Massimiliano Dona ha osservato: “Il gasolio torna sopra al livello precedente all’invasione dell’Ucraina nonostante il taglio di 30,5 centesimi fatto dal Governo”. E rispetto alla metà di agosto un pieno di gasolio costa oltre 3 euro in più. Da inizio 2022 per il diesel siamo a +14,1%, 11 euro e 17 cent a pieno. Per la benzina +2,4%, pari a 2,9 euro a rifornimento”.
L’Unc ha anche sottolineato come “il fatto che nell’ultima settimana di agosto i prezzi siano saliti così tanto, dopo una discesa che durava ininterrottamente dall’inizio di luglio, dimostra come l’andamento non dipenda solo dal prezzo all’ingrosso del barile (il prezzo del petrolio è in crescita ma questa crescita non giustifica certo un rincaro così consistente alla pompa) ma dalla volontà di sfruttare ogni situazione per aumentare i profitti approfittando della scarsa concorrenza nel settore”. Il Codacons aveva parlato di un rischio di ulteriori rialzi con un aumento del gasolio auto del 20,6% in più di costo rispetto allo scorso anno. Per un pieno potrebbero occorrere 15,5 euro in più su base annua.
Riassumendo:
Negli ultimi giorni di agosto il prezzo del gasolio ha superato il prezzo della benzina. Le associazioni dei consumatori sono sul piede di guerra e parlano di aumenti irragionevoli del costo del rifornimento a causa di forti speculazioni. Per gli esperti il problema è iniziato già prima dello scoppio della guerra tra Russia e Ucraina. L’Unione Nazionale Consumatori fa un po’ di conti in tasca e avverte: nel 2023 la differenza di prezzo potrebbe essere ancora maggiore.
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