All’interno dei Centri di Revisione è obbligatorio avere personale qualificato PES/PAV?

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All’aumento della circolazione di veicoli ibridi o elettrici sta corrispondendo anche un aumento delle revisioni eseguite a questi veicoli.

Nel corso del processo di revisione è fondamentale non intervenire sul veicolo e verificare le sue condizioni a motore acceso.

Nel caso di veicoli elettrici o ibridi siamo quindi chiamati a lavorare in una condizione di batteria attaccata.

Sulle auto ibride ed elettriche sono presenti impianti elettrici con tensioni potenzialmente pericolose: quella della batteria, ad esempio, supera i 200 Volt in c.c. e arriva a oltrepassare i 600 Volt in c.a. per quanto riguarda l’alimentazione dei motori. Eventuali contatti accidentali con le parti sotto tensione possono avere conseguenze gravi, se non letali, per l’infortunato.

Ci siamo quindi posti questa domanda: per i Centri di Revisione è obbligatorio avere una figura inquadrata come PES/PAV?

Cosa dice la legge

Analizzando la normativa nazionale in materia di sicurezza, Decreto Legislativo n. 81/2008 con particolare riferimento all’art. 82, comma 1 (sistemi di categoria 0-1), secondo il quale la manutenzione da eseguire sui veicoli elettrici o ibridi è da considerarsi attività a c.d. bassa tensione, ci viene spontaneo porci questa domanda: la figura PES/PAV è obbligatoria all’interno del Centro di Revisioni?

In altri termini.

Qualora avvenga un incidente di lavoro causato da fenomeni di tensione elettrica mentre si sta operando la revisione su un veicolo elettrico o ibrido, il Datore di Lavoro può avere conseguenze anche legate all’assenza di una figura ad hoc deputata alla gestione del processo di revisione in condizione di tensione?

Vediamo i punti centrali dell’articolo 82, comma 1, DL 81/2008, che prevede quanto segue:

E’ vietato eseguire lavori sotto tensione. Tali lavori sono tuttavia consentiti nei casi in cui le tensioni su cui si opera sono di sicurezza, secondo quanto previsto dallo stato della tecnica o quando i lavori sono eseguiti nel rispetto delle seguenti condizioni:

(A) le  procedure  adottate  e  le  attrezzature  utilizzate  sono conformi ai criteri definiti nelle norme di buona tecnica; 

(B) per tensioni nominali non  superiori  a  1000  V  in  corrente alternata e 1500 V in corrente continua: 

1) l’esecuzione di lavori su  parti  in  tensione  deve  essere affidata a lavoratori riconosciuti dal datore di lavoro  come  idonei per tale attività secondo le indicazioni della pertinente  normativa tecnica; 

2) le procedure adottate  e  le  attrezzature  utilizzate  sono conformi ai criteri definiti nelle norme di buona tecnica.

Quali attività potrebbero essere soggette a condizioni di tensione

Quando eseguiamo la revisione siamo in condizione di essere sotto tensione diretta o potenzialmente accidentale?

Ci siamo soffermati a ragionare su quali attività potrebbero sottoporre gli operatori di linea a tensioni elettriche, legate alla batteria.

Quando usiamo la sonda sul motore? Quando effettuiamo il controllo della temperatura o rileviamo il N° di giri (senza OBD)?

Questo per citare dei possibili esempi.

Fermiamoci al concetto di potenzialmente accidentale: se l’auto è danneggiata a nostra insaputa a nostro avviso il rischio può esservi.

Questo punto apre l’attenzione sulla necessità di avviare un’analisi su questi possibili scenari e ricorrere ad una eventuale bonifica di questo potenziale “buco normativo”, che allo stato attuale sembra non disciplinare a pieno la buona pratica in materia di sicurezza presso il centro di revisioni.

A questo, si vada ad aggiungere che di per se l’ambiente di lavoro, il centro di revisioni, è un ambiente con situazioni e macchinari legati all’alta tensione che senz’altro richiedono conoscenza.

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