La revisione auto ferma la contraffazione dei km

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Secondo uno studio di CarVertical in Italia una su dieci delle auto usate acquistate ha il contachilometri contraffatto.

E’ possibile fermare o attenuare questo fenomeno? Quali misure di protezione apportano le revisioni auto per contrastare questo fenomeno?

In questo articolo parleremo di:

  • Contraffazione del contachilometri: cos’è?
  • La verifica delle revisioni
  • I doveri degli ispettori
  • Manipolazione: da libretto o ‘segnali’ sullo strumento?
  • Manipolazione: difficile trovare il responsabile

CONTRAFFAZIONE DEL CONTACHILOMETRI: COS’È?

La contraffazione di un contachilometri consente al rivenditore (o privato) disonesto di “ringiovanire” l’automobile, abbassando il numero dei chilometri percorsi. Questa pratica illegale alza magicamente il valore commerciale del veicolo.

LA VERIFICA DELLE REVISIONI

Non tutti sanno che nel corso della revisione auto è obbligatorio per legge registrare il numero di KM del veicolo. In questo modo viene siglato in modo ufficiale il chilometraggio del veicolo. Il dato può anche essere consultato pubblicamente sul registro del Portale dell’Automobilista, all’interno del quale è possibile consultare la data dell’ultima revisione ed anche i chilomoletri associati al veicolo. È sufficiente cliccare sull’apposito link alla pagina del Portale dell’Automobilista. È molto utile anche un ulteriore link a un’altra pagina del Portale dove è possibile consultare l’elenco di tutte le revisioni effettuate. In questo modo, qualora il veicolo abbia eseguito eventuali revisioni fuori programma (non legate alla scadenza) può essere un dato sospetto in fase di valutazione di acquisto del veicolo.

Il problema è che viene riportata solo l’ultima rilevazione chilometrica. In assenza delle nuove procedure, sino a qualche tempo fa, i truffatori superavano il problema in questo modo: sovrascrivevano il valore reale dei km effettuando al contempo anche una nuova revisione, anche al di fuori della regolare scadenza, dopo la manomissione dell’odometro o contachilometri: in questo modo era possibile ufficializzare un nuovo valore di chilometri che in realtà non è coerente, ovvero più basso.

Per contrastare ulteriormente questo fenomeno dal 2018 sono state perciò introdotte importanti novità:

  • i programmi per eseguire le revisioni e registrare i dati sui chilometri del veicolo dialogano attivamente con il sito del Ministero dei Trasporti e in caso sia riportato un dato diverso – inferiore – a quello dichiarato nell’ultima versione viene evidenziato il problema;
  • L’ispettore è responsabile dei dati che sono verificati in fase di revisione, tra i quali i km del veicolo;
  • Il possessore del veicolo è corresponsabile del dato dei km che viene ufficializzato in fase di revisione.

LA SOSTITUZIONE DEL CONTACHILOMETRI

Esistono però dei casi speciali nei quali il dato dei contachilometri possa essere variato: anche in questo caso però ci sono delle prassi ben definite:

  • vi è l’obbligo di acquisizione di una dichiarazione di installazione a regola d’arte dell’officina che ha eseguito il lavoro, riportante il chilometraggio segnato prima della sostituzione e che andrà sommato a quello visibile;
  • altre fattispecie dovranno essere giustificate dal proprietario con adeguate motivazioni, essendo l’unico responsabile della corretta tenuta del contachilometri.

CENNI STORICI IN MATERIA NORMATIVA SUI DOVERI DEGLI ISPETTORI DELLE REVISIONI

L’importanza di rilevare i chilometri percorsi dall’auto al momento della revisione è stata evidenziata per la prima nell’ormai lontano 2017: in un documento per i Centri di Revisione veniva comunicata l’importanza di accertare la percorrenza compiuta dal veicolo. Veniva evidenziata la possibilità di utilizzare questo dato ma non veniva specificato chi ne fosse competente come “ulteriore elemento di contrasto alle frodi”. Nel 2018, tuttavia, il Decreto Dirigenziale 211/18 ha introdotto l’aggiornamento dell’attestato di revisione con il dato del valore di percorrenza. In tal modo hanno iniziato a essere evidenti le potenziali truffe dei chilometri contraffatti. Questo principio, però, non avveniva se il truffatore non rilasciava un attestato che riportava chilometraggi superiori.

Riassunto:

  • In Italia la contraffazione del contachilometri riguarda il 12% delle auto usate acquistate
  • La contraffazione è l’azione illegale con cui si falsifica il dato originale dei chilometri percorsi dall’auto al fine di modificare il valore del veicolo.
  • Per la verifica del chilometraggio dell’ultima revisione e di tutte le revisioni effettuate si può utilizzare la pagina gratuita sul Portale dell’Automobilista.
  • La revisione periodica dei veicoli è uno strumento importante per contrastare questo fenomeno.
  • L’ispettore delle revisioni è corresponsabile dei dati ufficializzati, insieme al proprietario del veicolo.
  • Gli strumenti attuali consentono di incrociare i dati e verificare eventuali discrepanze.
  • In caso di sostituzione del contachilometri è essenziale che vi sia una documentazione di installazione a regola d’arte che attesti anche il valore dei km raggiunti prima di tale intervento.
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